Il MITD presenta il suo Piano di Trasformazione Digitale

Il Ministero dell'Innovazione Tecnologica e della Transizione Digitale ha presentato il Piano di Trasformazione Digitale: Italia Digitale 2026. Fa parte del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR), denominato Italia Domani, e viene finanziato attraverso i fondi europei Next Generation.
Italia Digitale 2026 delinea le strategie e le iniziative digitali del PNRR. Questo piano corrisponde ai cosiddetti Recovery, Transformation and Resilience Plans (RRTP) presentati da ciascuno dei governi dei paesi dell'Unione Europea alla Commissione Europea per accedere ai fondi europei di recupero Next Generation.
Con la sua approvazione, l'Italia beneficia di un aiuto economico che servirà a finanziare le azioni previste dal piano nazionale. Questo piano è in linea con gli obiettivi di Next Generation che stabiliscono un investimento minimo del 37% della spesa per iniziative legate al clima ed il 20% della spesa per promuovere la transizione digitale.
Cos'è Next Generation? È il piano di rilancio per l'Europa ideato dall'Unione Europea per superare la crisi socio-economica derivata dalla pandemia del COVID-19. Con un investimento totale di 723,8 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti per tutti i Paesi membri, la ripresa in Europa è basata sullo sviluppo della digitalizzazione, della sostenibilità e della resilienza.
Next Generation ha tre obiettivi principali:
Sostenere gli sforzi degli Stati membri per riprendersi, proteggersi ed uscire più forti dalla crisi.
Stimolare gli investimenti privati e sostenere le imprese in crisi.
Rafforzare i programmi chiave dell'UE per trarre insegnamento dalla crisi e rendere il mercato unico più forte e resiliente.
L'Italia ha ricevuto un totale di 191,5 miliardi di euro per l'intera durata del PNRR: 68,9 miliardi di euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro in prestiti. Prevede inoltre investimenti complementari al finanziamento del piano nazionale, con risorse aggiuntive pari a 30,6 miliardi di euro. Il 27 % dello stanziamento totale verrà destinato alla transizione digitale.
Il Piano Nazionale si basa su cinque missioni o aree tematiche, di cui la prima è "Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo", con un budget di 40,32 milioni di euro. Questa missione ha come obiettivo generale quello di realizzare una rivoluzione digitale che modernizzi il Paese per avere una pubblica amministrazione più semplice ed accessibile, un settore produttivo più competitivo ed attrarre maggiori investimenti nel settore del turismo e nella cultura.
Lo sviluppo di questa missione viene inquadrato all'interno di Italia Digitale 2026.
Italia Digitale 2026
Gli assi principali dell'intervento sono:
Digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, con un budget di 6,74 miliardi di euro.
Infrastrutture digitali e connettività a banda ultralarga, con un budget di 6,71 miliardi di euro.
Questo viene specificato in cinque obiettivi:
Promuovere l'identità digitale, assicurando che venga utilizzata dal 70% della popolazione
Colmare il divario delle competenze digitali, con almeno il 70% della popolazione alfabetizzata digitalmente
Fare in modo che circa il 75% delle pubbliche amministrazioni italiane utilizzi servizi cloud
Raggiungere almeno l'80% dei servizi pubblici essenziali forniti online
Ottenere, in collaborazione con il MiSE, Ministero dello Sviluppo Economico, il 100% delle famiglie e delle imprese italiane con reti a banda ultra larga.
L'orizzonte temporale del piano è il 2026.
La digitalizzazione della pubblica amministrazione.
La digitalizzazione della pubblica amministrazione è una delle linee d'azione da sviluppare all'interno del Piano Nazionale. L'obiettivo è quello di rendere i servizi offerti dalla pubblica amministrazione più efficienti, sicuri e facilmente accessibili. Questo verrà fatto migliorando l'infrastruttura digitale, ottimizzando l'interoperabilità tra gli enti pubblici e concentrandosi sulla sicurezza informatica.
Gli interventi si concretizzano nelle seguenti azioni:
Promuovere la migrazione delle amministrazioni centrali e locali al cloud creando un'infrastruttura nazionale ed amministrazioni a sostegno del processo di trasformazione. Un cambiamento che porterà a servizi più sicuri ed integrati.
Garantire la piena interoperabilità tra i dati delle amministrazioni.
Offrire servizi digitali all'avanguardia per i cittadini (identità, casa digitale, notifiche, pagamenti). In primo luogo, vengono potenziati gli strumenti già avviati con successo negli ultimi anni, come la piattaforma di pagamento della PA, pagoPA, e l'applicazione IO, punto unico di accesso ai servizi pubblici digitali. A questi si aggiungeranno nuovi servizi, come la piattaforma unica per le notifiche digitali.
La digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali come punto di svolta per la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione.
Rafforzare le competenze digitali di base dei cittadini, per sviluppare le loro abilità digitali ed abbattere il divario digitale.
Rafforzare la sicurezza informatica.
L'economia digitale in Italia
La digitalizzazione del Paese viene vista come una necessità trasversale, poiché riguarda la trasformazione tecnologica dei processi produttivi, l'educazione, le infrastrutture sanitarie ed ospedaliere, il miglioramento del sistema giudiziario, ecc. Insomma, la digitalizzazione è un pilastro su cui costruire l'economia italiana presente e futura, e attraverso la quale affrontare le nuove sfide.
A questo proposito, vale la pena ricordare come esempio la sfida dell'evasione fiscale, che è stata ridotta grazie all'implementazione di modelli di fatturazione elettronica o pagamenti elettronici con il programma "Italia Cashless".
La pubblica amministrazione italiana ha iniziato un importante percorso verso la digitalizzazione grazie all'implementazione della fatturazione elettronica ed ha aperto la strada a modelli digitali avanzati come nella sanità pubblica, includendo nel flusso di fatturazione l'invio e la ricezione di ordini elettronici all'interno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Il sistema di fatturazione elettronica in Italia è diventato un punto di riferimento in Europa, essendo l'Italia il primo Paese dell'Unione ad averne fatto un uso massivo sia in ambito pubblico che privato.
La fatturazione elettronica è obbligatoria per la Pubblica Amministrazione ed i suoi fornitori dal 2014 (FatturaPA), e dal 2019 il Governo ne ha imposto l'utilizzo nel settore privato. L'obiettivo è che l'uso della fatturazione elettronica nell'ambiente B2B migliori il controllo fiscale ed ottimizzi i processi interni delle aziende.
L'implementazione della fatturazione elettronica nelle organizzazioni implica un cambiamento di modello ed apre le porte a nuove soluzioni elettroniche scalabili basate sulla tecnologia EDI che migliorino la produttività e la competitività delle aziende.
Questo scenario di trasformazione digitale nelle imprese è in linea con le proposte del Piano Nazionale che punta alla digitalizzazione, all'innovazione ed alla competitività del sistema produttivo.